La Riflessologia Facciale o Dien Chan (traduzione in Vietnamita) è una tecnica messa a punto agli inizi degli anni ’80 dal professore Bui Quoc Chau alla fine della guerra in Vietnam, dove le morti interessarono tutte le classi sociali compresa quella dei medici. Il governo lanciò un appello a tutta la popolazione affinché ci fossero dei volontari per lavorare negli ospedali. Il professore Bui Quoc Chau decise così di unirsi ad un gruppo di agopuntori per aiutare le vittime della guerra.
Fu proprio in un ospedale, dove si trovava un paziente affetto da fortissimi dolori alla schiena che l’agopuntura sembrava non riuscire a lenire, che il Professore Bui Quoc Chau ebbe un’intuizione.
Pensando ai numerosi trattamenti cui aveva sottoposto il paziente e che avevano interessato la quasi totalità del suo corpo, si accorse che la zona del viso non era ancora stata considerata né toccata per alcun tipo di trattamento. Una notte la sua attenzione si soffermò su alcune espressioni linguistiche vietnamite e notò allora che la parola con cui si indica il setto nasale (song mui) ha la stessa radice della parola con cui si indica la colonna vertebrale (song lung). Pensò, quindi, che avrebbe potuto esserci una corrispondenza che poteva andare al di là della semplice omonimia lessicale. L’indomani cominciò ad osservare il setto nasale del suo paziente e a pensarlo come se fosse una colonna vertebrale in miniatura: all’altezza cui corrispondeva la zona dolorosa della schiena, il professore notò un cambiamento della superficie della pelle del naso. Come il prof. Bui Quoc Chau stimolò la zona con un ago, il paziente non solo non ebbe alcun dolore nonostante l’ago, ma improvvisamente sparì anche il dolore alla schiena. La sua intuizione aveva trovato la conferma della prassi: anche sul viso vi erano dei punti di riflesso del resto del corpo, punti che, tra l’altro, non erano stati mai scoperti dagli antichi cinesi, ideatori dell’agopuntura.